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1796-1814 Il periodo napoleonico

L'ultimo decennio del XVIII secolo fu assai turbolento in tutto il Piemonte. L'eco della rivoluzione francese aveva creato diffuse aspettative, non solo nel proletariato, ma anche in molti ambienti borghesi ed intellettuali.

Per parecchio tempo l'euforia delle manifestazioni rivoluzionarie si alternò alle dure repressioni dell'assolutismo sabaudo. Gli ultimi anni di fine secolo costituirono un periodo lastricato di guerre, carestie e soprusi.

Occupato nel 1796 dalle truppe francesi, abbandonato nel 1798 dal re Carlo Emanuele IV, rifugiato in Sardegna con la Corte, invaso nel 1799 dalle truppe coalizzate austro-russe, rioccupato nel 1800 da Napoleone, il Piemonte conobbe in quegli anni le crudeltà e le spogliazioni degli eserciti invasori e le violenze tra le opposte fazioni interne.

Raccontano le cronache che a Ciriè alcuni facinorosi strapparono dalla porta del palazzo D'Oria lo stemma nobiliare e distrussero ogni emblema aristocratico giungendo a dare alle fiamme gli inginocchiatoi stemmati prelevati in chiesa.

Tuttavia, dopo la decisiva vittoria napoleonica del 1800 e la successiva annessione alla Francia, deliberata nel 1802, ci fu un deciso ritorno alla normalità con rapidi adeguamenti alla nuova situazione. L'amministrazione del territorio subalpino comprendente i Dipartimenti dell'Eridano (Po), della Dora, della Stura, della Sesia, del Tanaro e di Marengo ebbe il sostegno e la collaborazione di gran parte dei ceti medio-alti e dei nobili piemontesi, i quali ebbero pure molte cariche rappresentative nel governo centrale. Ad esempio alcuni patrizi, un arcivescovo e lo scienziato torinese Lagrange furono Senatori della Repubblica, mentre l'archeologo Bernardino Drovetti di Barbania fu Console Generale francese in Egitto, dove raccolse i reperti che costituirono il nucleo essenziale del Museo Egizio di Torino.

Anche i D'Oria aderirono all'intento napoleonico di ricostruire il ceto dirigente locale: nel 1810 il Marchese Alessandro Luigi Andrea fu nominato Barone dell'Impero Francese con l'incarico di Ciambellano presso il Principe Camillo Borghese.

Il nobile Borghese era governatore generale della 27^ Divisione Militare franca che raggruppava tutti i Dipartimenti prima elencati.

Il ripristino nel 1814 del Regno Sabaudo non escluse i D'Oria dagli impegni amministrativi: lo stesso marchese Alessandro assunse nel 1822 l'incarico di Decurione della Città di Torino.