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Grafia del nome del Casato

Autorevoli dizionari enciclopedici come il Treccani non risolvono la questione, ritenendo valide entrambe le grafie. Moltissimi autori della storiografia genovese usano il "DORIA", anche se il sommo Dante al centoquarantesimo verso del trentatreesimo canto dell'inferno scrisse: "Branca D'ORIA".

Riferendosi al ramo di Ciriè gli autori dei testi più recenti (Cavallari Murat, Bellone, Biraghi, Tibone ecc...) usano la dizione "DORIA", grafia che si ritrova in tutti i documenti sabaudi (decreti, decorazioni, investiture, ecc...) redatti nel periodo marchionale e conservati nell'archivio di Stato.

Tuttavia molti autori di storia locale, (Casalis, Sismonda, Giachetti, Salvi ecc...) hanno usato la grafia "D' ORIA", alla quale, per un ciriacese, è facile aderire.

"D' ORIA" si firmava il Marchese Emanuele quale Sindaco di Ciriè, ai "D' ORIA" sono intitolate la via, la piazza, la Biblioteca Civica, la Scuola Professionale di Ciriè; "D' ORIA" è il nome scolpito sulle lapidi dell'edicola familiare ubicata nel porticato del primo recinto del Cimitero di Ciriè.