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Le controversie

Ecco un documento che spiega il meccanismo delle controversie fra il Marchese e la Comunità di Ciriè nei primi tempi del Marchesato.

Summario con allegationi pe l'Ill.mo Marchese

Cirié
La contesa perchè l'Ill.mo Sig. Marchese Gio Gerolamo pretende poter deputar li giudici del Marchesato di Ciriè per tanto tempo come li parerà o almeno per 3 anni e poterlo confermare per altri 3.

E la Comunità e omini di Ciriè pretendono che non lo possi deputar se non per 2 anni.

L'altra controversia è perchè pretende il sig. Marchese poter proibir la caccia e la comunità il contrario, almeno nella parte del finagio verso la montagna. Et l'una e l'altra parte si fonda in Concessioni Ducali.

Dal 1576 il 11 di febraro la comunità di Ciriè, dovendo, come le altre terre e Città dello Stato, giurare fedeltà al Serenissimo principe nostro e obbligarsi a pagare il Tasso (1) per 12 anni, diede supplica con 25 capi di richiesta a S.A. tra i quali domanda licenza di caccia e S.A. gli concede che dal luogo di Ciriè verso le montagne si possa andare a caccia, e che il Giudice sia biennale.

(1) TASSO - Era il tributo che ogni Comune doveva pagare in proporzione dei propri abitanti. Si tratta del vecchio dazio sul monopolio del sale che per varie cause, fra cui il diffuso contrabbando, riusciva di difficile riscossione e perciò venne mutato nel cosidetto TASSO.

Nel medesimo anno 1576 l'ultimo di aprile si fece il cambio nel quale il detto Sig. Gio Gerolamo Doria diede al Serenissimo Duca Emanuele Filiberto la Signoria che aveva assoluta delli Castelli e Luoghi di Oneglia e S.A. promette dargli una o due o più terre delle cui nominate ch'eleggerebbe il Sig. Doria con imperio, giurisdizione, cacce, pescagioni, prerogative e altre pertienze ivi nominate, e maggior autorità che habbi Vassallo delli Stati di S.A. in feudo e erezione e titolo di Marchese.

Li 28 maggio seguente avendo il Sig. Doria eletto Ciriè con sue terre e Cavallermaggior, S.A. gli dona in cambio con giuriditio, imperio e pertinenze, conforme al precedente contratto di permutazione, con primogenitura, con le caccie e facoltà di proibirla ed altri, e altre prerogative e pertinenze in titolo di Marchesato di Ciriè e contado di Cavalermaggiore.

Il 2 giugno il tutto è approvato e interinato indistintamente dalla illustre Camera.

Però dall'Ecc.mo Senato li 23 di detto giugno è interinato con la clausola d'osservare le usanze di Luoghi a Lui rimessi ... ecc... ecc...

Archivio di Stato - Sez. Riun. TO
Il documento continua con prolissità sulla questione, con il Marchese che pretende l'osservanza del contratto che lui aveva accettato, mentre la comunità di Ciriè pretende di mantenere i privilegi concessi dai Savoia (alcuni ottenuti poco prima della permuta).

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